Sensori di rilevamento PIR

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I sensori di allarme, conosciuti anche come rilevatori, sono descritti da molti come occhi vigili senza i quali un sistema di sicurezza non può essere tale, perciò non devo mai mancare in qualsiasi impianto d’antifurto. La loro funzionalità principale sta nella capacità di rilevazione di una eventuale ospite indesiderato all’interno della zona da loro sorvegliata, per esempio le stanze di una casa, un ufficio, una azienda, un capannone, un esercizio commerciale e via dicendo. I sensori di rilevamento sono dunque in grado di percepire il movimento di un corpo o di un oggetto all’interno di uno specifico ambiente e di inviare un alert direttamente alla centrale dell’impianto, che a sua volta farà scattare l’allarme. È prioritario, in tale contesto, optare per dei sensori adatti alle proprie esigenze di sicurezza, montarli nel luogo e nella maniera giusti ed preoccuparsi della loro manutenzione con cadenza regolare per far sì che possano funzionare sempre al meglio.

Attraverso questo articolo ci soffermeremo sui sensori di rilevamento PIR, analizzando funzioni e caratteristiche di questa tipologia di prodotto. In commercio i rilevatori piroelettrici PIR sono molto noti, e vengono usati nei settore più disparati: per fare qualche esempio, sono molto diffusi negli ascensori, nelle porte con allarme, nei sistemi di illuminazione automatizzati, ed ovviamente nei sistemi di antifurto. Questo tipo di sensore è in grado di rilevare la presenza di un essere umano per poi far partire l’allarme; inoltre, tra i vantaggi, presentano costi accessibili e dimensioni molto ridotte, ovvero fra i 2 e i 20 centimetri.

Un sensore di rilevamento PIR basa il suo meccanismo sul funzionamento del sensore a raggi infrarossi: qualsiasi cosa abbia una temperatura al di sopra dello 0, emana calore ed energia termica che il sensore capta sotto forma di radiazione elettromagnetica. Gli uomini emanano energia ad una specifica lunghezza d’onda, e i PIR sono ideati, progettati e tarati per individuarla e misurare a distanza tale calore. Per quanto riguarda lo spettro del Pir, quest’ultimo viene influenzato dalla lente posizionata di fronte al rilevatore, la più nota è la Fresnel; si tratta di una lente in grado di ampliare lo spettro condensando la luminosità in più zone per taratura e controllo. Pertanto, se montato su una parete, il sensore non potrà realizzare una rilevazione a 180 gradi: il raggio garantito è pari a 110 gradi, ma poco conta se il sensore è installato in modo corretto nell’ambiente designato.

Questo tipo di sensore deve essere tarato ed installato al meglio se non si desidera incorrere in odiosi falsi allarmi originati da: animali d’affezione; sorgenti di calore; luce diretta del sole; utensili in movimento come orologi a pendolo, tendaggi e così via. Per non incorrere in falsi allarmi dovuti al transito degli animali, è preferibile dotarsi di sensori “Pet friendly”, in grado di discernere un animale di circa 30 o 40 chili da un uomo. In tale contesto, anche i sensori che sfruttano la doppia tecnologia rappresentano una buona soluzione per contrastare i falsi allarmi. Inoltre, i sensori di rilevamento PIO si connettono alla centrale sia nella versione filare che wireless: in quest’ultimo caso il funzionamento è garantito da batterie che vanno controllate e sostituite di frequente.

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