La centrale d’allarme, il cuore di ogni impianto, si presenta come una piccola scatola, solitamente installata nei pressi della porta d’ingresso di un’abitazione, di un ufficio o di un’attività commerciale. La centrale è il dispositivo che gestisce gli impulsi e i segnali provenienti da tutti gli altri componenti – sensori, contatti magnetici, telecamere, rilevatori gas e acqua, ecc. Generalmente è dotata di una batteria tampone, che ne permette il funzionamento anche in assenza di corrente elettrica, di una tastiera e di un display LCD che ne facilita l’utilizzo.
I costi di una centrale d’allarme variano da modello a modello e dalle funzionalità che offre, ma capiamo di più!
Le centrali d’allarme possono montare o meno un combinatore telefonico, un dispositivo che permette di avvisare l’utente di un’effrazione, attraverso una semplice chiamata telefonica o un SMS. I combinatori telefonici possono essere del tipo PSTN o GSM, il primo si collega alla classica linea telefonica, il secondo funziona grazie a una SIM.
Il costo di una centrale varia a seconda che si tratti di una centrale filare o di una wireless. Le centrali d’allarme wireless prevedono anche dispositivi antijamming e antimanomissione che ne fanno lievitare il prezzo, che sale ulteriormente nel caso sfrutti la doppia frequenza – 433 Mhz e 866 Mhz.
Ad incidere sul costo, ci sono anche le “zone”. Ci sono centraline da 4 zone, ma anche da 32 a seconda delle esigenze di sicurezza. La presenza di più zone in centrale permette di sfruttare la funzione della “parzializzazione”, ossia l’esclusione di alcune aree o stanze mentre si lasciano allarmate le altre.
Ci sono, poi, centrali evolute che permettono di realizzare un sistema di domotica o di essere gestite da remoto attraverso applicazioni per smartphone.
I principali brand di centrali d’allarme sono Tecnoalarm, Lince, Risco, Diagral, Bentel e Progesty, le più conosciute, ma anche le meno economiche. Negli ultimi anni sono nati parecchi negozi online che offrono centrali d’allarme affidabili e con un buon rapporto qualità-prezzo, reso possibile dall’eliminazione dei costi pubblicitari.