Un sistema d’antifurto per ambiente domestico può avere caratteristiche e costi differenti a seconda della tecnologia e del modello che si predilige per la protezione della propria abitazione. Un impianto è costituito da più componenti, ciascuno dei quali possiede funzionalità e prezzi propri; molto in tale contesto può dipendere anche dai marchi dell’azienda produttrice. Dunque, per capire come muoversi nel migliore dei modi in questo vasto settore, vediamo insieme le caratteristiche dei vari elementi che costituiscono gli impianti di antifurto per la casa.
Centrale: questo apparecchio rappresenta il cuore di un sistema di antifurto, senza il quale l’impianto non può funzionare, poiché gestisce e collega tutti i sensori presenti sia all’interno che all’esterno dell’abitazione. Il costo di una centrale cambia in base al marchio, alle zone che riesce a controllare ed al tipo di tecnologia che utilizza, che può essere via radio (wireless, senza fili) o via cavo (sistema filare).
Sensori: si tratta di piccoli dispositivi per aree interne ed esterne; hanno un ruolo fondamentale poiché rilevano la presenza di eventuali intrusi per poi comunicarla in tempo reale alla centrale per far scattare l’allarme. Questi apparecchi sono in grado di sfruttare la tecnologia a raggi infrarossi, quella a microonde o entrambe per assicurare maggior sicurezza (il loro prezzo può variare a seconda del tipo di tecnologia impiegata). Ovviamente, i sensori per ambiente esterno hanno un costo maggiore a causa della loro struttura resistente alle intemperie.
Contatti magnetici: parliamo di piccoli accessori molto accessibili a livello economico, perfetti per rilevare la violazione e l’apertura non voluta di porte, finestre e porte-finestre; il contatto è costituito da due elementi, il magnete e il Reed, da montare rispettivamente sulla parte fissa e sulla parte mobile del serramento: nel momento in cui avviene l’apertura indesiderata, ovvero le due parti vengono separate ed allontanate l’una dall’altra, inviano un segnale alla centrale che fa scattare l’allarme.
Sirena: si tratta della voce del sistema d’antifurto, poiché è grazie ad essa che i vicini, i passanti e le forze dell’ordine vengono allertati del pericolo sia a livello acustico che visivo. Questi apparecchi possono costare da 50 a centinaia di euro a seconda delle caratteristiche e della tecnologia impiegata.
Combinatore telefonico: questo dispositivo serve per allertare telefonicamente il proprietario in caso di allarme, e può funzionare per via della normale linea telefonica o tramite scheda GSM (in commercio il combinatore si può trovare già integrato alla centrale).
Barriere perimetrali: sono protezioni a raggi infrarossi, a microonde, a pressione o a fibra ottica, in grado di identificare eventuali intrusi e movimenti all’interno di aree circoscritte, specialmente in ambiente esterno.
Sistemi per l’attivazione e la disattivazione: possono essere di diversi tipi ed uno stesso impianto può supportarne diversi; si tratta delle chiavi elettroniche, dei telecomandi e delle tastiere.
Videosorveglianza: parliamo di un sistema di monitoraggio che si aggiunge ad un impianto d’antifurto classico quando le necessità di sicurezza da parte del proprietario sono elevate. Il costo di buon sistema di videosorveglianza va dai 1000 ai 2000 euro, ma si può risparmiare acquistando un kit di videosorveglianza fai da te pronto all’uso.