E’ noto come la centrale antifurto rappresenti il fulcro di un impianto; è il componente che controlla e gestisce tutti gli altri apparecchi con cui si interfaccia. La centrale permette l’attivazione, la disattivazione e la parzializzazione dell’intero impianto, per questo deve essere affidabile, sicura e semplice da usare.
Tutti i principali marchi hanno in catalogo centrali con funzionalità diverse e prezzi che variano dai 300 ai 1000 euro.
Parlando di prodotti per la sicurezza della casa, focalizziamo l’attenzione sulle zone – le centrali possono controllare 4, 8, 16 o 32 zone a seconda dalle esigenze – sulla connessione che può essere via radio o via filo e sulla presenza o meno di un combinatore telefonico, PSTN o GSM.
L’attivazione, la disattivazione e la programmazione avviene per mezzo di una tastiera incorporata sulla quale si digitano codici di accesso e di sblocco. Anche le chiavi elettroniche e i telecomandi stanno prendono piede come sistemi di attivazione/disattivazione di sistema.
La scelta di una centrale antifurto, quindi, è strettamente legata alle esigenze della famiglia e al budget che si dispone.
Buongiorno,
cerco informazioni sulla centrale di nuova generazione a tripla frequenza.
Cosa cambia rispetto alle vecchie centrali? Come avviene la comunicazione fra i vari componenti?
Potresti spiegarmi meglio l’argomento perchè non sono molto esperto in materia..
Ciao e grazie per il tempo che dedichi ai lettori
Francesco
Ciao Francesco, le centrali di ultima generazione prevedono lo scambio su frequenza multipla; questo vuol dire che è molto più sicura
rispetto ad una centrale monofrequenza. In sostanza riduce drasticamente il rischio che qualcuno possa oscurare la comunicazione.
Certamente è la più raccomandabile!